Scontro Diplomatico tra Roma e Mosca: Maria Zakharova risponde duramente alle dichiarazioni di Meloni sull’Iran
Magdalene Scillano – Roma – Al-Nahar News
Le recenti dichiarazioni della presidente del Consiglio italiana, Giorgia Meloni, durante il vertice del G7 in Canada, hanno scatenato una tempesta diplomatica che ha superato i confini europei. In un discorso che ha suscitato profondo malcontento negli ambienti diplomatici, Meloni ha affermato:
"Ho sempre pensato che lo scenario migliore sia che un popolo iraniano oppresso riesca a rovesciare il regime."
Una frase dal chiaro sapore interventista, che non è passata inosservata sulla scena internazionale.
La risposta più dura è arrivata dalla portavoce del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, che ha replicato nella notte con un commento pungente e ben calibrato. Zakharova ha scritto:
«Qualcuno informi la presidente del Consiglio italiana che il 21 dicembre 1965, con 109 voti a favore e l’astensione della Gran Bretagna, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato la risoluzione n. 2131 intitolata "Dichiarazione sull’inammissibilità dell’intervento negli affari interni degli Stati e sulla protezione della loro indipendenza e sovranità." Legga almeno, per curiosità, cosa ha votato l’Italia in quell’occasione».
La risoluzione 2131, ricordata dal diplomatico russo con una precisione notevole, stabilisce chiaramente il divieto di interferenze negli affari interni degli Stati sovrani, riaffermando il principio fondamentale della non ingerenza e del rispetto della sovranità nazionale. Si tratta di una pietra miliare del diritto internazionale moderno, che Meloni sembra ignorare o calpestare deliberatamente.
Una tradizione diplomatica dimenticata da tempo
L’Italia, che ha sempre cercato di mantenere un equilibrio nella sua politica estera, soprattutto in Medio Oriente, rischia ora di compromettere relazioni diplomatiche già fragili, sia con Teheran che con Mosca.
Le dichiarazioni del capo del governo italiano arrivano in un momento di fortissima instabilità globale, in cui ogni parola viene valutata a livello strategico. Interventi di questo tipo non solo alimentano le tensioni, ma rivelano anche un'adesione acritica alle narrazioni più rigide dell’asse atlantico, che considera l’Iran esclusivamente come un "regime” da abbattere, ignorando le complesse realtà sociali, politiche e culturali di una nazione millenaria.
La lezione (amara) di Zakharova
Come spesso accade, Maria Zakharova ha trasformato la sua dichiarazione in una lezione di diritto internazionale, mettendo in luce la mancanza di preparazione – o forse l’ideologia – di ampi settori della classe politica italiana contemporanea. Più che una polemica, la sua dichiarazione rappresenta un richiamo alla memoria storica e alla coerenza con i principi del multilateralismo.
E la Russia, pur con tutte le sue contraddizioni, continua a ricordare ai governi occidentali i fondamenti dell’ordine internazionale basato sul rispetto della sovranità, oggi sempre più minacciato da una sorta di unilateralismo ideologico che sembra guidare anche alcune cancellerie europee, tra cui Roma.
Le parole della Meloni non sono solo un infelice proclama retorico, ma un vero campanello d’allarme che segnala il rischio di una deriva della politica estera italiana verso una posizione rigida, meno propensa al dialogo e più incline a seguire la linea dura di Washington.
In un mondo multipolare e in continuo cambiamento, questo tipo di posizionamento rischia di isolare Roma da interlocutori chiave in Asia, Africa e persino in alcune capitali europee.
E se è vero che la diplomazia è l’arte del possibile, forse è giunto il momento che i rappresentanti del governo italiano inizino almeno a studiare i fondamenti di quest’arte – a partire dalla Carta delle Nazioni Unite.
روما وموسكو - صدام دبلوماسي
صدام دبلوماسي بين روما وموسكو: ماريا زاخاروفا ترد بشدة على كلام ميلوني بشأن إيران.
ماجدالين شيلانو - روما - النهار الاخبارية
أثارت التصريحات الأخيرة لرئيسة الوزراء الإيطالية، جورجيا ميلوني، خلال قمة مجموعة السبع في كندا، عاصفة دبلوماسية تجاوزت حدود أوروبا. ففي خطاب أثار استياءً عميقًا في الأوساط الدبلوماسية، قالت ميلوني: "لطالما اعتقدتُ أن السيناريو الأفضل هو أن يتمكن شعب إيراني مُضطهد من الإطاحة بالنظام". وهي عبارة تحمل في طياتها نكهة تدخلية واضحة، ولم تمر مرور الكرام على الساحة الدولية.
جاء الرد الأشد قسوة من المتحدثة باسم وزارة الخارجية الروسية، ماريا زاخاروفا، التي ردّت ليلًا بتعليق لاذع جاء في وقته. كتبت زاخاروفا: "فليخبر أحدٌ رئيس الحكومة الإيطالية أنه في 21 ديسمبر/كانون الأول 1965، وبأغلبية 109 أصوات وامتناع بريطانيا العظمى عن التصويت، اعتمدت الجمعية العامة للأمم المتحدة القرار رقم 2131 المعنون "إعلان عدم جواز التدخل في الشؤون الداخلية للدول وحماية استقلالها وسيادتها". فليقرأ على الأقل، من باب الفضول، ما صوّتت عليه إيطاليا في تلك المناسبة".
القرار رقم 2131، الذي استذكره الدبلوماسي الروسي بدقةٍ مُلفتة، يُرسي بوضوح حظر التدخل في الشؤون الداخلية للدول ذات السيادة، مُؤكدًا على المبدأ الأساسي المتمثل في عدم التدخل واحترام السيادة الوطنية. وهو حجر الزاوية في القانون الدولي الحديث، والذي يبدو أن ميلوني يتجاهله أو يدوس عليه عمدًا
تقليد دبلوماسي منسي منذ زمن طويل
إيطاليا، التي لطالما حرصت على الحفاظ على التوازن في سياستها الخارجية، وخاصةً في الشرق الأوسط، تُخاطر الآن بتعريض علاقاتها الدبلوماسية المتوترة أصلاً للخطر، سواءً مع طهران أو موسكو. يأتي تصريح رئيس الوزراء الإيطالي في وقت يشهد حالة من عدم الاستقرار الدولي الشديد، حيث تُقيّم كل كلمة على مستوى استراتيجي. إن مثل هذه التدخلات لا تُسهم في تأجيج التوترات فحسب، بل تكشف أيضاً عن تمسكٍ غير نقدي بأكثر السرديات الأطلسية تشدداً، والتي تنظر إلى إيران حصرياً كـ"نظام" يجب إسقاطه، بدلاً من التعامل مع التعقيدات الاجتماعية والسياسية والثقافية لأمةٍ عمرها ألف عام.
درس زاخاروفا (المرير)
كما هو الحال غالبًا، حوّلت ماريا زاخاروفا خطابها إلى درس في القانون الدولي، كاشفةً عن عدم استعداد - أو أيديولوجيّة - شريحة كبيرة من الطبقة السياسية الإيطالية المعاصرة. أكثر من مجرد جدل، يُعدّ بيانها دعوةً إلى الذاكرة التاريخية والتماسك مع مبادئ التعددية.
وتستمر روسيا، رغم كل تناقضاتها، في تذكير الحكومات الغربية بأسس النظام الدولي المبني على احترام السيادة، والذي أصبح اليوم مهددا بشكل متزايد من قبل نوع من الأحادية الإيديولوجية التي يبدو أنها توجه أيضا بعض المستشاريات الأوروبية، بما في ذلك روما.
كلمات ميلوني ليست مجرد تصريح بلاغيّ مؤسف، بل هي ناقوس خطر يُنذر بانزلاق إيطاليا نحو سياسة خارجية متعنتة، أقل اعتمادًا على الحوار وأكثر ميلًا لاتباع نهج واشنطن المتشدد. وفي عالم متعدد الأقطاب متغير، يُهدد هذا النوع من التموضع بعزل روما عن محاورين رئيسيين في آسيا وأفريقيا، وحتى بعض العواصم الأوروبية.
وإذا كان صحيحاً أن الدبلوماسية هي فن الممكن، فربما حان الوقت لأن يبدأ ممثلو الحكومة الإيطالية على الأقل في دراسة الأدلة الأساسية لهذه الدبلوماسية ــ بدءاً بميثاق الأمم المتحدة.